Bonus Sicurezza prorogato per tutto il 2024: tutto ciò che c’è da sapere

Ci sono alcune opportunità da cogliere al volo se si vuole ammodernare la propria casa con l’intento di garantire una sicurezza sempre maggiore.

Cos’è il bonus Sicurezza?

La definizione dell’Agenzia delle Entrate specifica: “I lavori sulle unità immobiliari residenziali e sugli edifici residenziali per i quali spetta l’agevolazione fiscale sono (omissis): quelli relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi.
Per “atti illeciti” si intendono quelli penalmente illeciti (per esempio, furto, aggressione, sequestro di persona e ogni altro reato la cui realizzazione comporti la lesione di diritti giuridicamente protetti).
In questi casi, la detrazione è applicabile unicamente alle spese sostenute per realizzare interventi sugli immobili. Non rientra nell’agevolazione, per esempio, il contratto stipulato con un istituto di vigilanza o con fornitori di servizi di monitoraggio”.

 

A chi spetta il bonus Sicurezza?

  • Proprietario dell’immobile
  • Familiare convivente nell’unione civile, more uxorio oppure i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado
  • Coniuge separato qualora sia assegnatario dell’immobile che è, invece, intestato all’altro coniuge il titolare del diritto di godimento

 

Cos’è necessario dichiarare nello specifico?

Il primo requisito per recuperare il 50% delle spese effettuate per una ristrutturazione edilizia è che il pagamento sia tracciato e documentabile attraverso un bonifico bancario o postale “per detrazione fiscale”, come richiesto dall’Agenzia delle Entrate.
Le informazioni obbligatorie da dichiarare sono le seguenti:
codice fiscale del soggetto pagante
codice fiscale o partita IVA di chi beneficia del pagamento
causale del versamento con indicati numero e data della fattura ed esplicita menzione che il pagamento viene effettuato ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 16 del d.p.r. 917/1986
È importante ricordarsi di conservare le fatture ricevute dalla società che ha installato il sistema di allarme ed è per questo che occorre rivolgersi sempre a professionisti seri che offrano prodotti certificati in modo da non avere mai brutte sorprese!

L’iva agevolata sull’antifurto

Per i sistemi anti-intrusione l’IVA è 10%, non sull’intero importo, ma sulla differenza tra spesa per l’impianto e costo dei singoli componenti. Esempio: se per il tutto si sono spesi 1.500 euro e i vari sensori, sirene ecc. sono costati 800 euro, l’IVA agevolata va calcolata su 700 euro.

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